Fight fire with fire
Fight fire with fire, un’espressione inglese che possiamo tradurre con “combattere il fuoco con il fuoco”, combattere con le stesse armi: le protagoniste de La soffiatrice di vetro combattono il fuoco distruttivo della censura, della violenza e del potere incontrollato del patriarcato per mezzo del fuoco creativo: l’arte, la spinta autentica al Vero Sé.
Nel film troviamo sia l’espressione creativa del fuoco sia la sua polarità, la censura che spegne il fuoco.
Le sorelle Joanna e Marie rimangono completamente sole in seguito alla morte del padre, un maestro soffiatore di vetro che aveva insegnato loro, sin da piccole, i trucchi del mestiere, nonostante l’arte vetraria nella Germania di fine Ottocento fosse vietata per legge alle donne. Le due sorelle saranno costrette a lasciare l’officina del padre e trovare lavoro come operaie presso un altro mastro vetraio, dove verrà negata loro l’espressione del Sè e censurata ogni creatività.
Sono tempi duri soprattutto per chi, nell’immaginario collettivo, appare debole e indifeso, cioè le donne e i bambini: “in una cultura dominata dal dio «cielo» qual è quella patriarcale, ciò che è «terra» viene svalutato oppure fatto oggetto di sopraffazione: (...) le donne e gli uomini come
Efesto” (J.S. Bolen, p. 224).
Marie detiene un fuoco interiore proprio come Efesto, l’artigiano creativo dell’Olimpo che “intento alla sua fucina fa venire in mente il fabbro che lavora alla fornace o il soffiatore di vetro” (J.S. Bolen, p. 243). Efesto rappresenta l’archetipo del bisogno umano di creare ed esprimere - in solitudine, nella fucina dell’anima - gli aspetti di sé, legati alla bellezza, ai sentimenti appassionati, agli istinti, al corpo, alla madre terra. Prima della morte del padre Marie poteva esprimere sé stessa anche se non alla luce del sole, ma all’interno (la collocazione interna del fuoco creativo riporta alla funzione inferiore: qualcosa che spinge per uscire, da sotto a sopra, da dentro a fuori, e crear-si); ora tutto questo le viene negato dalla società patriarcale e dalla sorella Joanna che, credendo di agire per il meglio, vi collude, perché non la vede.
In una cultura dominata dal dio «cielo» qual è quella patriarcale, ciò che è «terra» viene svalutato oppure fatto oggetto di sopraffazione.
J.S.BOLEN